COMUNITÁ PASTORALE MARIA REGINA DEGLI APOSTOLI

Comunità Pastorale

Maria Regina

degli Apostoli

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La parola del parroco

Basta: Buona Pasqua!

Eccoci a celebrare insieme una nuova settimana autentica!

Nuova, perché, come la Quaresima, ogni Pasqua è occasione per rinnovarci e ricominciare. Contemplare Gesù nel donarsi del pane e del vino, nel tradimento di Giuda, nella notte del Getsemani, seguirlo fin sotto la Croce e vedere la sua morte, sentire il vuoto della morte con la sua deposizione nel sepolcro e la sua discesa agli inferi, sono un cammino che ci porta alla gioia della Risurrezione, la sola che è capace di rinnovare l’universo intero e dare nuova dignità ad ogni figlio amato da Dio.

Nonostante tutto quanto si può associare alla Pasqua, a guidarmi in questi giorni è però questa parola: “basta”. Certamente non vorremmo più la guerra gridando il nostro “basta”. Vorremmo dire basta alle ingiustizie di questo mondo, alle cattiverie, alle calunnie, alle violenze, ai soprusi, al bullismo. Vorremmo dire “basta” alle malattie, alla sofferenza degli innocenti, al dolore, alle continue tribolazioni che molte volte non ci lasciano tregua. Vorremmo poter dire “basta” al regno del male e alle tante altre cose che degradano l’umanità. Questa parola la pronuncia anche Gesù, proprio nell’orto degli ulivi dopo aver chiesto più volte a Pietro, Giacomo e Giovanni di vegliare con lui. Nel capitolo 14 del Vangelo secondo Marco, al versetto 41, si legge così: “Venne per la terza volta e disse loro: dormite pure e riposatevi! Basta! È venuta l’ora: ecco il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori”.

 Sembrerebbe quindi una parola di rassegnazione, di sconfitta, pervasa da un senso di fallimento. Se si va a vedere invece in profondità il suo significato, essa si trasforma in un’espressione di grande affidamento. Se poi si analizza meglio il senso della parola “basta”, ecco che si scopre qualcosa di nuovo. Basta in questo contesto è infatti una parola di difficile traduzione: un’espressione strana utilizzata in calce alle fatture ad indicare “Pagato”, “ricevuto”. Gesù non sta gettando la spugna, ma nella linea del “tutto è compiuto” che pronuncerà sulla croce, ecco che ormai ha la consapevolezza che la sua lotta è compiuta: in lui non ha vinto la paura, ma la fiducia e l’affidamento. Dopo aver lottato nella sua agonia, dopo aver sudato sangue, dopo aver pregato il Padre, ecco che ora è disposto a comprendere che tutto è stato pagato e non manca più nulla all’opera di salvezza. Tutto ormai è possibile da affrontare.

questo momento di assoluta sofferenza Gesù sperimenta anche la sua massima distanza dal Padre, ma nello stesso tempo nel suo dolore comprende anche la sua totale solidarietà, vicinanza e condivisione con l’uomo che soffre, con l’uomo peccatore, con l’uomo che è caduto in basso. Il suo diventare uomo, la sua incarnazione raggiunge qui il suo apice più alto!

Ecco, tutto questo forse per noi basta a farci cogliere il suo amore, il suo essere con noi!

 Tutto questo basta perché ci sia Pasqua e perché veramente ogni cosa si possa rileggerla in una luce nuova! Alla fine, poi il suo sepolcro vuoto esprimerà una volta per sempre la sua vittoria sulla morte e la sua vita che ci sarà mai più tolta.

Possiamo così anche noi rileggere allora tutto ciò che sembra allontanare l’uomo da Dio, tutte le difficoltà, le malattie che incontriamo come un momento di passaggio per qualcosa di migliore e di più grande e promettente! Scrive San Paolo nella lettera ai Romani: Sappiamo infatti che tutta insieme la creazione geme e soffre le doglie del parto fino ad oggi. Non solo, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l’adozione a figli, la redenzione del nostro corpo. Nella speranza infatti siamo stati salvati. Ora, ciò che si spera, se è visto, non è più oggetto di speranza; infatti, ciò che uno già vede, come potrebbe sperarlo? Ma, se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza”.

Un giorno ci sarà un “basta” per tutto il male del mondo, oggi però noi, discepoli di Gesù, mentre poniamo il nostro “basta” al peccato e a ciò che è in nostro potere, ci affidiamo al “basta” di Gesù, perché lui solo basta e basterà a fare una nuova creazione!

Buona Pasqua!
                                                                  Don Giovanni