COMUNITÁ PASTORALE MARIA REGINA DEGLI APOSTOLI

Comunità Pastorale

Maria Regina

degli Apostoli

Barzago

Bevera

Bulciago

La parola del parroco

Brillare, ascoltare, non temere

Un nuovo anno ha inizio e sicuramente sarà un anno di grazia!

Ho già avuto modo – a riguardo – nelle celebrazioni delle nostre tre feste patronali di esprimere qualche pensiero lasciandomi guidare dagli spunti della Parola di Dio proclamata nella liturgia. Ritrovate queste omelie riportate nelle pagine dedicate in questo numero di “Insieme”.

Dalle letture della Festa di San Bartolomeo, a Barzago, esprimevo il desiderio di una comunità fatta da gente schietta, sincera e capace di mettersi in discussione; una comunità dove ci si senta benedetti, scelti da Dio e ricolmi del suo Spirito; una comunità aperta, con salde fondamenta che ha lo sguardo rivolto al cielo, in attesa di “Vedere cose maggiori di queste”.

Con la festa di Bevera l’augurio era di trovare in Maria – chiamata “Casa d’oro” – colei che ci fa scoprire il dono di sentirci preziosi davanti a Dio; in Maria “Consolatrice degli afflitti” abbiamo la madre che ci aiuta a crescere nella consapevolezza di quanto Dio veramente ci prende in considerazione e non lascia cadere neppure una nostra lacrima; Maria “Fonte della nostra gioia” ci fa abbeverare a quella sorgente infinita di amore che è Gesù.

Infine, l’Addolorata, celebrata con solennità a Bulciago ci suggeriva lo stare ai piedi della croce sapendo che dietro al dolore, a ciò che sembra un fallimento, se vissuto con Gesù, si scopre un capolavoro. Maria piange, ma il suo dolore si trasforma in sorriso, sorriso di serenità, sorriso di fiducia, sorriso che ci fa guardare la vita in modo nuovo, sorriso di speranza, sorriso perché Gesù è il Risorto!

Queste sono state le parole che hanno guidato l’inizio del nuovo anno pastorale per la nostra comunità; in questa occasione vorrei riproporvi un’altra terna di verbi. Sono quelli che Papa Francesco ha consegnato ai giovani durante l’omelia della Messa della scorsa GMG a Lisbona, partendo dal brano di Vangelo che narra la trasfigurazione di Gesù: Brillare, Ascoltare, non Avere paura.

Dice il Papa:

La prima: brillare. Gesù si trasfigura. Il Vangelo dice: «Il suo volto brillò come il sole». Egli aveva da poco annunciato la sua passione e la morte di croce, frantumando così l’immagine di un Messia potente, mondano, e deludendo le attese dei discepoli. Ora, per aiutarli ad accogliere il progetto d’amore di Dio su ciascuno di noi, Gesù prende tre di loro, Pietro, Giacomo e Giovanni, li conduce sul monte e si trasfigura. E questo “bagno di luce” li prepara alla notte della passione.

Anche oggi noi abbiamo bisogno di un po’ di luce, di un lampo di luce, di “bagno di luce” che sia speranza per affrontare tante oscurità che ci assalgono nella vita, tante sconfitte quotidiane, per affrontarle con la luce della risurrezione di Gesù. Perché Lui è la luce che non tramonta, è la luce che brilla anche nella notte. Il nostro Dio illumina. Illumina il nostro sguardo, illumina il nostro cuore, illumina la nostra mente, illumina il nostro desiderio di fare qualcosa di buono e di bello nella vita. Sempre con la luce del Signore.

Ma vorrei dirvi che non diventiamo luminosi quando ci mettiamo sotto i riflettori, no, questo abbaglia. Non diventiamo luminosi. Non diventiamo luminosi quando esibiamo un’immagine perfetta, ben ordinata, ben rifinita, no; e neanche se ci sentiamo forti e vincenti, forti e vincenti, ma non luminosi. Noi diventiamo luminosi, brilliamo quando, accogliendo Gesù, impariamo ad amare come Lui. Amare come Gesù: questo ci rende luminosi, questo ci porta a fare opere di amore. Non t’ingannare, amica, amico, diventerai luce il giorno in cui farai opere di amore. Ma quando, invece di fare opere di amore verso gli altri, guardi a te stesso, come un egoista, lì la luce si spegne.

Il secondo verbo è ascoltare. Sul monte, una nube luminosa copre i discepoli. E questa nube, dalla quale parla il Padre, che cosa dice? «Ascoltatelo», «questi è il Figlio mio prediletto, ascoltatelo». È tutto qui: tutto quello che c’è da fare nella vita sta in questa parola: ascoltatelo. Ascoltare Gesù. Tutto il segreto sta qui. Ascolta che cosa ti dice Gesù. “Io non so cosa mi dice”. Prendi il Vangelo e leggi quello che dice Gesù, quello che dice al tuo cuore. Perché Lui ha parole di vita eterna per noi, Lui rivela che Dio è Padre, è amore. Lui ci indica il cammino dell’amore. Ascolta Gesù. Perché noi, anche se con buona volontà, ci mettiamo su strade che sembrano di amore, ma in definitiva sono egoismi mascherati da amore. State attenti agli egoismi mascherati da amore! Ascoltalo, perché Lui ti dirà qual è il cammino dell’amore. Ascoltalo.

Brillare è la prima parola, siate luminosi; ascoltare, per non sbagliare strada; e infine la terza parola: non avere paura. Non abbiate paura. Una parola che nella Bibbia si ripete tanto, nei Vangeli: “non abbiate paura”. Queste furono le ultime parole che nel momento della Trasfigurazione Gesù disse ai discepoli: «Non temete».

A voi giovani che avete vissuto questa gioia, a voi che coltivate sogni grandi ma spesso offuscati dal timore di non vederli realizzati; a voi che a volte pensate di non farcela, a voi, giovani, tentati in questo tempo di scoraggiarvi, di giudicarvi forse inadeguati o di nascondere il dolore mascherandolo con un sorriso; a voi, giovani, che volete cambiare il mondo – ed è un bene che vogliate cambiare il mondo – e che volete lottare per la giustizia e la pace; a voi, giovani, che ci mettete impegno e fantasia nella vita, ma vi sembra che non bastino; a voi, giovani, di cui la Chiesa e il mondo hanno bisogno come la terra della pioggia; a voi, giovani, che siete il presente e il futuro; sì, proprio a voi, giovani, Gesù oggi dice: “Non temete!”, “Non abbiate paura!”.

Nel ringraziare il Signore per questo nuovo inizio, nel ringraziare anche tutti i volontari e collaboratori per il magnifico operato nel realizzare e nel vivere le nostre tre feste patronali, auguro non solo ai giovani ma a ciascuno di voi di vivere ricolmi di queste parole. Sono le parole di Gesù. Come vostro parroco e pastore prego il Signore e lo invoco perché tutto sia fatto per amore suo, perché si superino le divergenze, le rivalità, le chiusure, i confronti e davvero tutto sia sempre fatto per il Signore, per la sua maggior gloria e per il bene dei fratelli e di tutta la comunità!

                                                       Don Giovanni