COMUNITÁ PASTORALE MARIA REGINA DEGLI APOSTOLI

Comunità Pastorale

Maria Regina

degli Apostoli

Barzago

Bevera

Bulciago

La parola del parroco

Lo specchio di Dio

Di certo quello che stiamo vivendo è un anno molto intenso e un periodo ricco di ricorrenze e momenti significativi.

Siamo nell’anno del Giubileo della Speranza; si stanno celebrando i 1700 anni dal Concilio di Nicea, di cui mi piacerebbe parlare nel prossimo numero; stiamo seguendo, con simpatia e curiosità i primi passi di Papa  Leone, come pontefice di tutta la Chiesa Cattolica; abbiamo incontrato il nostro Arcivescovo Monsignore Mario Delpini per la Visita Pastorale alla nostra comunità con attenzioni per tutte le nostre tre parrocchie.

La vita della comunità poi continua: dalla Pasqua sgorgano  tutti i sacramenti, le Prime Comunioni, Battesimi, Matrimoni, Unzione degli infermi…sono tante le famiglie che ricordano l’anniversario di matrimonio in queste domeniche.

Poi il Mese di maggio, tutto dedicato a Maria con le varie occasioni di preghiera e le S. Messe nei rioni di tutta la comunità; l’oratorio estivo alle porte, i campeggi, il giubileo dei giovani, la fine dell’anno di catechesi, lo sguardo già avanti alle varie feste patronali e addirittura al calendario del 2026.

Ma tutto questo insieme di realtà potrebbero rischiare di sommergerci e farci perdere il senso del nostro essere discepoli del Signore.

Chi tiene insieme tutto?

In questo giorno, in cui esce il numero di Insieme, la Chiesa celebra la Pentecoste, rivivendo il momento in cui 50 giorni dopo la Pasqua lo Spirito Santo, come promesso dal Risorto, viene donato in abbondanza agli Apostoli.

 

È lo Spirito Santo che guida la conversione dei cuori e ci fa vivere il Giubileo; è lo Spirito Santo che ha condotto la Chiesa, dai suoi inizi, anche attraverso quei concili della storia che sono ancora irrinunciabili, perché lì si è formulata la fede che tuttora noi vivia mo; è lo Spirito Santo che ha coadiuvato i cardinali riuniti in Conclave per scegliere il nuovo Papa ed è lo Spirito Santo che accompagna il nostro Vescovo in visita alla nostra comunità. Così è lo Spirito che ci dona la Pasqua di Gesù, è lo Spirito che fonda e innerva i sacramenti e che suggerisce ogni nostro passo e nostra scelta pastorale.

Ma lo Spirito Santo abbiamo bisogno di invocarlo sempre, di averlo come alleato in ogni momento della vita.
È dono di Gesù, è dono del Padre e questo racconto mi sembra ci aiuti ancora meglio a condividere quanto sia per noi necessario e vitale in ogni momento.

Un giorno Satana scoprì un modo per divertirsi. Inventò uno specchio diabolico che aveva una magica proprietà: faceva vedere meschino e raggrinzito tutto ciò che era bello e buono, mentre faceva vedere  grande e dettagliato tutto ciò che era brutto e cattivo.

Satana se ne andava in giro dappertutto con il  suo terribile specchio. E tutti quelli che ci guardavano dentro rabbrividivano: ogni cosa appariva deformata  e mostruosa. Il maligno si divertiva moltissimo con il suo specchio: più le cose erano ripugnanti più gli piacevano.
Un giorno, lo spettacolo che lo specchio gli offriva era così piacevole ai suoi occhi che scoppiò a ridere in modo scomposto: lo specchio gli sfuggì dalle mani e si frantumò in milioni di pezzi. Un uragano potente e maligno fece volare i frammenti dello specchio  in tutto il mondo. Alcuni frammenti erano più piccoli di granelli di sabbia ed entrarono negli occhi di molte persone. Queste persone cominciarono a vedere tutto alla rovescia: si accorgevano solo più di ciò che era cattivo e vedevano cattiveria dappertutto. Altre schegge diventarono lenti per occhiali. La gente che si metteva questi occhiali non riusciva più a vedere ciò che era giusto e a giudicare rettamente. Non avete, per caso, già incontrato degli uomini così? Qualche pezzo di specchio era così grosso, che venne usato come vetro da finestra.
I poveretti che guardavano attraverso quelle finestre vedevano solo vicini antipatici, che passavano il tempo a combinare cattiverie.

Quando Dio si accorse di quello che era successo si rattristò. Decise di aiutarli. Disse: «Manderò nel mondo mio Figlio. È Lui la mia immagine, il mio specchio. Rispecchia la mia bontà, la mia giustizia, il mio amore. Riflette l’uomo come io l’ho pensato e voluto».

Gesù venne come uno specchio per gli uomini. Chi si specchiava in Lui, riscopriva la bontà e la bellezza e imparava a distinguerle dall’egoismo e dalla menzogna, dall’ingiustizia e dal disprezzo.
I malati ritrovavano il coraggio di vivere, i disperati riscoprivano la speranza. Consolava gli afflitti e aiutava gli uomini a vincere la paura della morte.

Molti uomini amavano lo specchio di Dio e seguirono Gesù. Si sentivano infiammati da Lui. Altri invece ribollivano di rabbia: decisero di rompere lo specchio di Dio.

Gesù fu ucciso.

Ma ben presto si levò un nuovo possente uragano: lo Spirito Santo. Sollevò i milioni di frammenti dello specchio di Dio e li soffiò in tutto il mondo.

Chi riceve anche una piccolissima scintilla di questo specchio nei suoi occhi comincia a vedere il mondo e le persone come li vedeva Gesù: si riflettono negli occhi prima di tutto le cose belle e buone, la giustizia e la generosità, la gioia e la speranza; le cattiverie e le ingiustizie invece appaiono modificabili e vincibili.
Lo ha assicurato Gesù: «Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro difensore che starà sempre con voi, lo Spirito della verità».

Impegnati così a cercare questi frammenti dello specchio di Dio, ci auguriamo buona Pentecoste!

                               Don Giovanni