COMUNITÁ PASTORALE MARIA REGINA DEGLI APOSTOLI

Comunità Pastorale

Maria Regina

degli Apostoli

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La parola del parroco

Fuoco Parola e Sguardo

Mentre scrivo queste parole ho ancora negli occhi e nel cuore le immagini, e i sentimenti delle giornate Eucaristiche appena trascorse. È stata proprio abbondante la grazia che Dio ha riversato nella nostra comunità. Tutti – dai più piccoli ai più anziani – abbiamo potuto sperimentare quanto è bello e quanto sia salutare stare con Gesù, accostarsi alla sua presenza giorno e notte, averlo come amico, compagno e confidente, adorarlo, guardarlo e lasciarci guardare, nutrirci di lui, parlare al suo cuore e ascoltare la sua Parola.

Padre Patrizio, superiore dei Padri Missionari Oblati di Rho ha guidato con tanta sapienza, passione e cura ogni meditazione e ogni omelia. Per questo mio editoriale prendo proprio spunto da una citazione fatta nell’ultima riflessione a chiusura di questa sante Quarantore.

La frase è questa, ed è tratta da un discorso del Santo Papa Paolo VI: “Il Cristiano ha il fuoco nel cuore, la Parola sulle labbra e la profezia nello sguardo”.

Tre parole: Fuoco, Parola, Sguardo. Esse possono guidare la nostra Quaresima.

Il fuoco, lo conosciamo bene, fin da piccoli sappiamo che avvicinandoci scalda, e se siamo troppo prossimi ci scottiamo. A volte è immagine di calore e accoglienza, a volte diventa invece immagine del desiderio di vendetta, del bruciare tutto. Anche gli apostoli, di fronte al rifiuto nei confronti di Gesù da parte di alcuni paesi samaritani, gli chiedono di poter far scendere un fuoco dal cielo per bruciarli tutti. In questa Quaresima mi piace però sottolineare l’immagine del fuoco che descrive il nostro Arcivescovo all’interno di un suo scritto che ho trovato recentemente  – e che pubblichiamo subito dopo questo articolo- : “Uomini con il fuoco dentro”. Un fuoco dentro, è il fuoco dello Spirito che in noi accende passione per Dio, per il suo regno,

e suscita in noi l’amore per i fratelli.  Ricordo ancora quando nel 2000, durante il Giubileo dei giovani, mentre ero giovane seminarista, il Santo e Grande Papa Giovanni Paolo II, citando una frase di Santa Caterina da Siena, ci disse così: “Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutto il mondo”. Allora questa parola, a me come a tanti altri, aveva proprio entusiasmato. Poter essere fuoco in questo mondo….oggi la risento ancora molto vera e molto appassionante. Essere quello che il Signore ci chiede di essere, fino in fondo, è l’unico modo per essere presenze significative in questo mondo. “La Quaresima è il tempo favorevole per ritornare all’essenziale, per spogliarci di ciò che ci appesantisce, per riconciliarci con Dio, per ravvivare il fuoco dello Spirito Santo che abita nascosto tra le ceneri della nostra fragile umanità”. Lo ha detto il Papa, nell’omelia della Messa per le Ceneri, presieduta nella basilica di Santa Sabina.  La Quaresima, con le sue tante proposte e occasioni, è tempo per rinvigorire le braci che ci sono nel nostro cuore perché tornino a divampare, grazie al dono dello Spirito.

La Parola. Tante sono le parole che diciamo ogni giorno, belle, brutte, di incoraggiamento, di critica. La parola è il nostro modo per entrare in contatto con gli altri, con il mondo. La parola ci permette di relazionarci, ma a volte anche di essere taglienti, di dire cose inutili, inopportune. Dio stesso per entrare in relazione con noi usa la parola. Ci ha dato la sua parola nella Bibbia e il Figlio unigenito è la Parola viva per noi. La Quaresima è il tempo della Parola. Ve ne è in abbondanza. Ogni messa, anche feriale ha tre letture, i Vangeli della domenica si sa che sono molto lunghi in quaresima, le Via Crucis, i quaresimali e le alte pratiche di pietà che caratterizzano questo tempo sono intrise di Parola di Dio. Ecco che allora questa Parola è un’opportunità da lasciare operare in noi; che sia davvero nel nostro cuore e nelle nostre labbra non solo per annunciarla, ma per viverla. Sforziamoci a proferire meno parole inutili e più Parola di vita, quella necessaria, ricordando che “non di solo pane vive l’uomo ma di ogni Parola che esce dalla bocca di Dio”.

 

 

Infine, lo sguardo. Vedere è un altro dono grandissimo che abbiamo. La possibilità di conoscere le bellezze del mondo, contemplare le opere d’arte, incontrare il volto degli amici, godere del sorriso di chi ci vuole bene, poter capire se uno è triste o è contento. A volte i nostri sguardi sono ammalati, a volte dovrebbero essere meno superficiali. Tutti conosciamo la frase del libro il piccolo principe: “l’Essenziale è invisibile agli occhi, non si vede bene che col cuore”. Ecco allora il tempo di Quaresima si propone a noi come un tempo in cui curare anche lo sguardo. Lasciar perdere gli sguardi inutili, purificarci dagli sguardi cattivi

e far si che – grazie al fuoco dentro di noi e alla Parola – i nostri sguardi diventino come lo sguardo di Dio, come lo sguardo di Gesù. “Tu mi guardi dalla Croce”, canteremo in questi prossimi quaranta giorni. Ecco, per curare il nostro sguardo lasciamoci guardare da Gesù; è quello l’unico sguardo che purifica il nostro vedere; che permette una visione del mondo e di noi stessi con gli occhi della fede, con gli occhi del cuore, ci fa vedere oltre le apparenze i segni della presenza di Dio, il bene che lui è capace di coltivare in ogni angolo del mondo e l’amore con cui lui guarda me e ogni mio fratello e sorella che vive, anche quelli che magarti sono più portato a disprezzare.

Il Signore ci accenda un fuoco dentro, ci faccia ascoltare e vivere la sua Parola e con il suo sguardo guarisca gli occhi del nostro cuore.

Buona Quaresima

 

Don Giovanni