COMUNITÁ PASTORALE MARIA REGINA DEGLI APOSTOLI

Comunità Pastorale

Maria Regina

degli Apostoli

Barzago

Bevera

Bulciago

Santi Cosma e Damiano di Bulciago

Cenni storici (pag. 2)

La convinzione che in essa si esercitasse la cura d’anime è confermata ancora nella visita del 1602, così come l’inadeguatezza del luogo per le celebrazioni liturgiche. L’altare è privo di ancona sostituita da immagini dei Santi Cosma e Damiano. Altro dettaglio rilevato è la presenza del cimitero, che occupa l’area circostante nella parte anteriore e meridionale.

L’arcivescovo Federico Borromeo nel 1611 definisce l’oratorio antico, rivolto verso oriente con una sola navata, tuttavia dimentica di fornire le dimensioni dell’aula, richiamate sì ma è omesso il dato negli atti. La cappella – ossia il presbiterio – è di forma quadrata corrispondente nei dettagli dell’altare alle Istruzioni generali. Dispone dell’icona nella quale sono rappresentati la Beata Vergine Maria e i santi Cosma e Damiano. Il tetto dell’oratorio è coperto con tavole di legno sottili, inoltre c’è una finestra a meridione. Il pavimento è rivestito in cemento, pulito, e le pareti sono intonacate. Dispone di una sola porta nel frontespizio e tre sono le finestre prive di tela. Il cimitero è cinto dalla siepe innanzi alla chiesa e a meridione.

Quanto sia radicata la devozione nei confronti dei Santi Martiri Cosma e Damiano nella comunità di Bulciago, trova conferma nello sforzo economico sostenuto intorno al 1625 quando, essendo privo l’oratorio di qualsiasi rendita beneficiaria, i fedeli si accollano l’onere della ristrutturazione del luogo di culto per conformarlo a quando prescritto nelle Instructionum Fabricae et Supellectilis ecclesiasticae dato alle stampe nel 1577, garantendo così la necessaria dignità richiesta dall’esercizio dell’azione sacramentale. Essendo rinnovata per la maggior parte la struttura, il curato chiede agli organi competenti, mediante una supplica – quindi priva di data –, l’autorizzazione a benedire l’oratorio. Il 22 aprile 1625 il vicario generale Mario Antonino conferisce l’incaricato di svolgere il sopralluogo al vicario foraneo della pieve di Missaglia Bernardino Lavelli, curato di San Giorgio di Rovagnate (1611-1628). Nella relazione favorevole – anch’essa priva di data – è scritto che la chiesa è stata realizzata in ottemperanza ai decreti emessi dal Card. Federico Borromeo. Il 3 luglio 1625 è incaricato di esaminare il rapporto il visitatore regionale Mario Antonino, il quale rilascia il proprio parere favorevole il 10 novembre 1625, così che la Cancelleria il 5 maggio 1626 autorizza la benedizione e il 7 maggio il Vicario generale Mario Antonino, rilascia il suo assenzo al prevosto di Missaglia di procedere alla benedizione; pratica evasa il 20 maggio 1626.

Poco meno di un secolo più tardi è inoltrata alla curia la supplica per corredare l’oratorio di sacrestia, più volte sollecitata dai visitatori. Si tratta di un vano da realizzare contiguo al presbiterio sul versante settentrionale, accessibile dallo stesso mediante porta, dotato di finestra sul lato orientale. Nella circostanza è predisposta una planimetria dell’oratorio sul verso della supplica, mettendo in evidenza il vano da aggiungere, approvato dal Visitatore Antonio Corneliano. La spesa è sostenuta dai devoti, dal popolo e in parte dalla Scuola del Santissimo Sacramento, mancando alla stessa la disponibilità economica necessaria complessiva. Il disegno è approvato dall’autorità ecclesiastica nel mese di febbraio 1718.

Come sempre schematica e precisa la descrizione contenuta negli atti dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli nel 1757. L’oratorio dei Santi Martiri Cosma e Damiano è esterno a Bulciago circa un centinaio di passi [150 metri], restaurato di recente dalla famiglia Beretta, ma non è di giuspatronato di alcuna famiglia. Si accede attraverso l’unica porta presente nella facciata. Consta di una sola navata lunga 9,23 metri, larga 5,82 metri e alta 4,11 metri. Il tetto inferiore è a volta. Il pavimento è stato rivestito di recente con laterizi. Nella chiesa è rilevato un sepolcro della famiglia Beretta. Tre le panche presenti: due della famiglia Beretta e una della famiglia Vergiati, rilasciate dietro regolare licenza.

La cappella è rivolta verso oriente e sollevata di un gradino rispetto alla navata. L’altare è addossato alla parete e al posto dell’icona c’è un quadro nel quale sono raffigurati i Santi Cosma e Damiano e la Beata Vergine. Le pareti laterali sono anch’esse decorate con la rappresentazione di diversi santi. La suppellettile copiosa e singolare per la munificenza di Stefano Beretta si conserva nella attigua sacrestia.

La Deputazione comunale della parrocchia, in ciò sollecitata dal Commissario distrettuale a predisporre un locale da adibire ad ospedale in caso di emergenza, qualora, malauguratamente, si sviluppasse il colera, inoltra supplica al Vicario Generale l’11 settembre 1849 [epidemie colerose in Italia: 1835-37, 1849, 1854-55, 1865-67, 1884-86, 1893]. L’oratorio dei Santi Cosma e Damiano sorge su un luogo eminente, isolato e poco lontano dall’abitato. La richiesta si basa sul presupposto che «in mancanza di altro locale addetto, venne in simile imperiosa circostanza già altra volta accordata la grazia di convertire in Ospitale quell’Oratorio, di cui non vi è al presente bisogno pel servizio spirituale di questa parrocchia». L’assenso dell’autorità ecclesiastica è rilasciato il 13 settembre al parroco Carlo Cressini.

Con la rifondazione della Confraternita del Santissimo Sacramento per opera dell’arcivescovo Carlo Bartolomeo Romilli mediante la consegna della Regola in data 16 maggio 1850, questo oratorio diventa sede del pio sodalizio.

La chiesa dei Santi Cosma e Damiano oggi insiste su un’area prativa assai decentrata rispetto al centro abitato, non lontano dal cimitero, a pochi passi dal muro di cinta che delimita il vasto parco di Villa Taverna, Riccardi. Adagiata su un dolce pianoro digradante sui versanti occidentale e meridionale, si accede al breve sagrato salendo alcuni gradini. La facciata è inquadrata dalle lesene angolari che proseguono alla sommità con gli spioventi del tetto a capanna, il cui vertice sovrasta l’oculo di modeste dimensioni. Il solo elemento decorativo presente è costituito dal grazioso portale in pietra tenera con stipiti lineari che sostengono l’elaborato e spesso architrave caratterizzato da linee mistilinee. Sul lato destro una piccola finestrella rettangolare.

L’interno consta di una sola navata conclusa dalla cappella con altare in marmo e alzata ai fianchi in stile barocco. Al centro il tabernacolo con porticina in legno. Mensa in muratura corredata di pallio con tela ricamata. Sopra l’altare, l’ancona porta al centro la pala in olio su tela dove sono rappresentati i santi titolari dell’oratorio: Cosma e Damiano di fattura locale.

L’ultimo importante intervento di consolidamento e restauro risale al 1991, ma ancora nel 2014 gli abitanti del Rione Gialli, che nutrono un consolidato senso di appartenenza a questa chiesetta, hanno rinnovato la pareti interne ed esterne dell’edificio deturpate dal tempo sostenendo ogni onere.

Bibliografia essenziale: ARCHIVIO PARROCCHIALE DI BULCIAGO.