COMUNITÁ PASTORALE MARIA REGINA DEGLI APOSTOLI

Comunità Pastorale

Maria Regina

degli Apostoli

Barzago

Bevera

Bulciago

Santuario di Santa Maria Nascente di Bevera

Cenni storici

La Cascina Bevera in antico apparteneva alla giurisdizione ecclesiastica di San Vittore di Brianza: luogo di culto situato sull’omonimo Monte Brianza (località Campanone della Brianza, 619-627 m s.l.m.). Il delegato di San Carlo, padre Leonetto Chiavone, mercoledì 22 ottobre 1567 rileva, nella terra di Bevera, la presenza di un oratorio nella casa del nobile Giovanni Ambrogio Perego ricavato sopra il solaio, aperto con altare senza copertura, privo di pavimento; dispone di un calice e qualche paramento per la celebrazione della Messa. L’ordine del visitatore è perentorio e vieta qualsiasi celebrazione!

Il 14 novembre 1567 padre Leonetto è a Barzago e qui raggiunto da una delegazione di beveresi guidata da Giovanni Paolo Perego, il quale chiede che la Cascina Bevera sia distaccata dalla cura di Brianza e aggregata a San Bartolomeo di Barzago.

Il motivo: la distanza che separa Bevera da Brianza è di circa 3 miglia (5,3 chilometri) e si frappone una valle impervia, difficoltosa, molto pericolosa, disseminata di sassi e nel mezzo scorre un torrente; e lo scorso anno a causa della lontananza una persona di Bevera è morta senza ricevere i conforti religiosi.

L’anno successivo San Carlo emette le ordinazioni e aggrega ex nunc la Cascina di Bevera a Barzago che dista solo mezzo miglio (0,9 chilometri).

L’oblato Giovanni Paolo Clerici – già cerimoniere di San Carlo, prevosto degli Oblati e stretto collaboratore dell’arcivescovo Federico Borromeo, dunque una persona autorevole – il 7 settembre 1604 ordina al prevosto di Missaglia di dissuadere i fedeli della pieve nel recarsi a Bevera, affermando che in quel territorio non è avvenuto alcun miracolo o grazia e che non siano così facili a crederlo prima che ciò sia riconosciuto dai superiori. Anzi, ribadisce che tale credenza è opera del demonio, il quale distoglie i fedeli dalle Messe, dai Vespri e dalla Dottrina cristiana e auspica che il popolo non si mostri così leggero nel credere a tali sogni!

La Cascina Bevera in antico apparteneva alla giurisdizione ecclesiastica di San Vittore di Brianza: luogo di culto situato sull’omonimo Monte Brianza (località Campanone della Brianza, 619-627 m s.l.m.). Il delegato di San Carlo, padre Leonetto Chiavone, mercoledì 22 ottobre 1567 rileva, nella terra di Bevera, la presenza di un oratorio nella casa del nobile Giovanni Ambrogio Perego ricavato sopra il solaio, aperto con altare senza copertura, privo di pavimento; dispone di un calice e qualche paramento per la celebrazione della Messa. L’ordine del visitatore è perentorio e vieta qualsiasi celebrazione!

Il 14 novembre 1567 padre Leonetto è a Barzago e qui raggiunto da una delegazione di beveresi guidata da Giovanni Paolo Perego, il quale chiede che la Cascina Bevera sia distaccata dalla cura di Brianza e aggregata a San Bartolomeo di Barzago.

Il primo visitatore che ci consegna una descrizione del luogo di culto è l’arcivescovo Gaspare Visconti nel mese di giugno 1686. L’edificio è coperto da un arco di moderna fattura e l’aula misura in lunghezza 13,66 metri e in larghezza 7,72 metri, mentre il coro è di dimensioni: lunghezza 3,56 metri e larghezza 4,75 metri. Sull’altare è presente una bella icona nella quale è rappresentata l’immagine di Maria Vergine con due colonne laterali opportunamente ornare d’oro e di colori vari. Dal lato del vangelo sorge la torre campanaria con una campana.

Riguardo all’icona, nella visita vicariale del 13 agosto 1748 è confermata l’apparato ligneo dell’altare, mentre la rappresentazione dell’immagine è identificata come Beata Vergine Assunta in cielo, dipinta su tela, bella e offerta in voto. In cima all’icona c’è un’altra tela che riproduce in piccole figure ben dipinte la Natività della Beata Vergine Maria.

L’oratorio è sottoposto a un importante restauro nel 1750 con prolungamento della navata, come rappresentato nel disegno allegato alla pratica e attestano gli atti di visita dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli. 

L’architettura del frontespizio è di pietra finemente lavorata. Il tetto nella parte inferiore è in cemento, mentre il pavimento non è ancora lastricato con laterizi o arenato. 

Al termine della navata sorge la cappella rivolta verso oriente, corrispondente nelle sue proporzioni al resto dell’edificio. È ricoperta da un arco plastico ornato con pitture. L’alare è addossato alla parete e sopra si eleva la sacra icona ornata e sorretta da colonne di marmo.

Piccole statue in marmo di colore bianco alquanto prezioso, rappresentanti angeli, aumentano l’eleganza del complesso marmoreo. Vicino alla cappella maggiore si innalza una piccola torre campanaria con due campane. L’autorizzazione alla benedizione del luogo di culto rinnovato è concessa dalla Curia al prevosto di Missaglia Luca Damiani il 2 settembre 1750.

L’edificio ha subito diversi restauri nel corso degli anni di conservazione e ampliamento fino ad assumere la configurazione attuale, realizzata negli anni Settanta. Aggiunta dei due transetti (1974-1976): prima quello sul versante sud con la penitenzeria, poi quello rivolto a nord con il Fonte battesimale; adeguamento del presbiterio alle disposizioni conciliari e l’apertura di quattro finestre che erano solamente rappresentate sulle pareti. Nel 1976 asfaltatura del grande piazzale per il parcheggio e nel 1978 restauro della decorazione interna, compresi gli affreschi, ad opera dei fratelli Taragni di Bergamo.

Il presbiterio è stato stabilmente riorganizzato secondo le norme del Concilio Vaticano II nell’anno giubilare del 2000 tra i mesi di giugno e agosto, così che il Card. Carlo Maria Martini ha posto il sigillo ai lavori di adeguamento il 7 settembre 2000, officiando il rito della Dedicazione.

L’ultimo intervento di restauro degli affreschi è stato eseguito nel 2013 dallo Studiovilla70 di Luca Villa, mentre il risanamento delle strutture esterne, effettuato dalla stessa impresa coordinata dall’architetto Cristina Erminia Pulici, risale al 2017 per la facciata, a seguire il versante settentrionale e meridionale tra il 2020 e 2021: lavori posticipati a causa del periodo pandemico.

Bibliografia essenziale: N. PEREGO, O piena di grazia. La vita di Maria negli affreschi del Santuario della Madonna di Bevera, Barzago 2017, 60. I. ALLEGRI, San Bartolomeo di Barzago – Dalle origini all’Ottocento, Barzago 1999, p. 271. C. CANTU’, La Madonna d’Imbevera, Barzago 1996, p. 95. I. ALLEGRI, Il Santuario di Bevera, Bevera 1988. A. GAFFURI, Il Santuario della Madonna di Bevera – Note Storiche e Preghiere, Monza 1913, p. 112. ARCHIVIO PARROCCHIALE DI BEVERA, Notiziari 1991-2010.Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Ut elit tellus, luctus nec ullamcorper mattis, pulvinar dapibus leo.

CENNI LETTERALI

Aspetto artistico 1

Aspetto artistico 2

Aspetto architettonico