Cronologia aggiornamenti Santuario di Santa Maria Nascente di Bevera
Aspetto artistico (pag.1)
Sulla linea mediana della controfacciata, sopra la porta di ingresso un riquadro incornicia la scritta: «VERGINE IMMACOLATA / CONTINUATE LE VOSTRE GRAZIE / SU QUESTE POPOLAZIONI / E SU QUANTI VISITANO / QUESTO VOSTRO SANTUARIO»; più oltre la finestra chiusa da una vetrata piombata nella quale è raffigurata l’Incoronazione della Vergine Assunta in cielo, opera dell’artista Claudio Nani di Bergamo, posata nel 1979.
Le pareti laterali della navata sono decorate con sei grandi affreschi contenuti nei rispettivi riquadri di circa 3,0 x 3,0 metri e raccontano la vita della Beata Vergine Maria secondo i vangeli apocrifi. Sono stati eseguiti dal pittore di origini ticinesi, poi trasferitosi a Bergamo, Giovanni Angelo Orelli (1751-1813), come da contratto sottoscritto dallo stesso con gli amministratori della parrocchia di San Bartolomeo di Barzago il 17 novembre 1801, che riceve l’ultima rata a conclusione dei lavori il 2 giugno 1802.
Il disegno delle sei cornici è simmetrico per il primo e il terzo affresco sia a settentrione che a meridione, mentre differisce per il secondo settentrione-meridione.
L’ordine cronologico del susseguirsi delle scene è antiorario, partendo dal primo riquadro volto a settentrione nei pressi del pulpito:
Nella rientranza simmetria a quella del pulpito, in occasione del restauro effettuato verso la fine degli anni Settanta è stato portato alla luce un affresco in cui è raffigurato San Rocco con le sue tipiche caratteristiche iconografiche: bordone e cappello del pellegrino, piaga ostentata sulla coscia.
L’ultimo restauro eseguito sugli affreschi e decorazioni interne risale al 2013 per opera dello Studiovilla70 di Villa Luca di Capizzone (Bg).
L’attuale presbiterio è stato progettato nel 1999 dall’architetto Cristina Erminia Pulici, mentre la realizzazione è opera dello scultore Corsanini Gino, marmi forniti dal commerciante Giuseppe Dell’Erba, posa dell’impresa edile Ciceri coordinata dal geometra Graziano Villa nell’anno giubilare 2000. Sull’estradosso dell’arco trionfale uno stemma con la frase «PER MARIAM / FUGIMUS / OMNE MALUM» (Per Maria fuggiamo ogni male).
L’elaborato dossale del più antico altare presenta una complessa policromia di marmi ed una sfarzosa decorazione di linee curve con forte aggetto di stile barocco, poco amalgamato con la levità rococò che contraddistingue il resto del luogo di culto.
La pala dell’altare è rilevata nel 1748 e rappresenta la Madonna Assunta in cielo con in tratti però dell’Immacolata, ossia della donna vestita di sole di Ap 12. È stata offerta in voto ma non sappiamo quando, da chi, per quale motivo, donde provenga e chi sia l’autore.
La cupola è a base ottagonale con cassonatura a rombi bianco-rosa e rosetta dorata proiettata verso il gusto neoclassico. La calotta, divisa in spicchi di costoloni intonacati, contiene al centro un grande fiore, il cui cuore è il triangolo trinitario raggiante con l’occhio che simboleggia l’onniscienza divina. Sopra gli archi laterali di accesso ai transetti si aprono, alla base della cupola, due finestre formanti una piccola cornice a vela. Nella vetrata volta a settentrione è rappresentata l’Annunciazione dell’Angelo a Maria e nella tessera sul margine inferiore dell’Angelo la firma dell’autore «Dis. M. Marra ESEC. V. Villa / E FIGLI A.D. 2003», mentre in quella posta a meridione sono raffigurati due Angeli Musicanti; uno con l’arpa ed uno con la viola.
Bibliografia essenziale: N. PEREGO, O piena di grazia. La vita di Maria negli affreschi del Santuario della Madonna di Bevera, Barzago 2017, 60. I. ALLEGRI, San Bartolomeo di Barzago – Dalle origini all’Ottocento, Barzago 1999, p. 271. C. CANTU’, La Madonna d’Imbevera, Barzago 1996, p. 95. I. ALLEGRI, Il Santuario di Bevera, Bevera 1988. A. GAFFURI, Il Santuario della Madonna di Bevera – Note Storiche e Preghiere, Monza 1913, p. 112. ARCHIVIO PARROCCHIALE DI BEVERA, Notiziari 1991-2010.